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’E ddenare nun se ponno magnà

10 gennaio 1997:
Incontro preparatorio-organizzativo sul carnevale.

14 gennaio 1997:
“C. Levi” succursale A.

15 gennaio 1997:
“C. Levi” succursale B.

20 gennaio - 8 febbraio 1997:
Laboratori creativi per carnevale alla “C. Levi”, succursale A e B, al V Circolo.

9 febbraio 1997:
Corteo mascherato per le vie del quartiere Scampìa, sul tema “’E DDENARE NUN SE PONNO MAGNÀ”. Manifesti, maschere, strutture, fumetto, canzone-filastrocca, suoni e fuochi.

10 febbraio 1997:
Corteo di Carnevale ai Quartieri Spagnoli con l’associazione Quartieri Spagnoli e troppa polizia…

11 febbraio 1997:
Corteo di Carnevale con i ragazzi della scuola media “Michelangelo” a Bagnoli, con una delegazione di ragazzi della “C. Levi”, Antonio, Mario e altri.





Filastrocca (illustrata) di Felice Pignataro:


'E DENARE NUN SE PONNO MAGNÀ


Ecco il libero mercato:
c'è chi vende e chi è comprato.
Ogni suolo è lottizzato:
non più campi coltivati,
solo dei supermercati.
Si distrugge il mondo intero
per il culto del dinero.
Non più boschi nè più aria
niente fiumi, niente agraria...
Si distrugge la natura:
solo troppa spazzatura!
Ma ci costa troppo caro
questo culto del denaro.
Ci sta chi, per far denari,
vende i propri familiari,
e c'è chi, per far quattrini,
prende in fitto anche i bambini.
C'è chi compra la sua donna,
c'è chi vende anche la nonna..
Per la smania del potere
c'è chi vende anche il sedere...
MA BADATE MILIARDARI
NON SI MANGIANO I DENARI!

I bambini pakistani
hanno piccole le mani
li si impiega con profitto
a legar tappeti a fitto.

Le bambine tailandesi
son bramate dai borghesi:
le si vende per denari
per comprar gli alimentari.

I bambini del Brasile
han per casa l'arenile:
là c'è chi fa il tiro a segno
con la scusa dello sdegno!

Le bambine della Puglia
imparan presto a fal l'aguglia
devono cucir camicie
chiuse in casa come alicie.

I bambini di Scampìa
la mattina vanno via
un meccanico, un gommista
un facchino, un barista,
costa poco: non è in lista
nei diritti del lavoro:
quattro soldi sborsan loro
se il papà non ha lavoro
la famiglia aiutan loro:
son lavoratori in nero
per il culto del dinero.

E c'è chi vuole affittare
gli operai da sfruttare:
un lavoratore in fitto:
che si fa per il profitto!
In Corea si combatte
contro chi il lavoro abbatte.
In Italia voglion fare
la riforma uguale uguale:
quando tanto hai lavorato
e il padrone ti ha pagato,
se non servi niente più,
ti licenzio e vedi tu
come fare per campare
senza punto lavorare.

Ma ci son cose importanti
che già noi facciamo in tanti
Cose che l'uman produce,
cui il denaro non dà luce
cose che non puoi comprare,
che tu puoi solo ammirare:
la pittura, la scultura, la poesia
sono cose che non devi buttar via
che nessuno può pagare
che ti fanno ricreare...

Ed il Chiapas ci ha insegnato
che lottar non è peccato,
che si deve contrastare
il potere del capitale:
se lottiamo tutti insieme
riusciremo a stare bene,
non per prendere il potere,
ma il rispetto che ci si deve,
come umani che han capito
che il discorso non è finito.

SARÀ QUESTA LA VITTORIA:
DI RISCRIVERE LA STORA!