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Chi beve e chi no: la guerra perché e per chi

Dal 18 febbraio 2003:
Laboratorio Carnevale “CHI BEVE E CHI NO: LA GUERRA PERCHÉ E PER CHI”. Locandine, Maschere, Filastrocca.

28 febbraio 2003:
Carla al Centro Sociale con i bambini per il laboratorio di carnevale.

2 marzo 2003:
Corteo di Carnevale “CHI BEVE E CHI NO: LA GUERRA PERCHÉ E PER CHI”.



Testo illustrativo




COMUNICATO STAMPA GRIDAS

CARNEVALE CONTRO LA GUERRA A SCAMPÍA


A conclusione dei laboratori realizzati presso associazioni e scuole del quartiere sul tema: "CHI BEVE E CHI NO: LA GUERRA PERCHÈ E PER CHI?", DOMENICA 2 MARZO a Scampìa si farà un corteo mascherato, con falò finale delle rappresentazioni dei fomentatori di guerra e dei rapinatori dell'acqua. Non bersi le menzogne sulla guerra e salvaguardare il diritto all'acqua per tutti, questo il senso del nostro carnevale: usare le maschere per ristabilire la verità.
Partenza ore 10:00 dal Centro Sociale di Via Monte Rosa 90/b, sede del GRIDAS.

GRIDAS, "Gruppo risveglio dal sonno".
Per eventuali contatti: Felice Pignataro, tel. 081-7012721.





Filastrocca (illustrata) di Felice Pignataro:


CHI BEVE E CHI NO:
LA GUERRA PERCHÉ E PER CHI?



È di nuovo carnevale
chi sta bene e chi sta male
ma se poi fanno la guerra
tutti staremo col culo per terra.
Già l’anno passato
vi abbiamo spiegato
che se sulla terra
di nuovo c’è guerra
è perché al mondo c’è chi minaccia
di far la guerra e dare la caccia
ad inventati nemici assassini
che vivon lontano dai suoi confini
e vuol convincere il mondo intero
di aver ragione, di esser sincero
e massacrare sol per dovere
tanti iracheni che sotto il sedere
hanno il petrolio che lui non ha
per soddisfare la sua avidità
e per colmo d’ipocrisia
dice che questa è democrazia.

Il presidente di un grande paese
va accampando strane pretese:
su tutto il mondo vuol comandare
e nessun prezzo vuole pagare:
se fanno crimini i suoi soldati
non devono essere giudicati,
se le sue industrie inquinano il mondo
non c’è problema: resterà tondo!
Per evitar gl’incendi le foreste vuol tagliare
e nei parchi naturali il petrolio va a cercare.
Il modo di vivere degli americani
condanna tutti a un futuro da cani
e chi si trova sul petrolio a sedere
dovrà subire questo potere:
della sua vita sarà spogliato,
questa è la logica del mercato.

A chi non ci sta, su tutta la terra
per punizione s’impone la guerra,
con la scusa, davvero assai trista
che si tratta di un terrorista!

Da quando Bush è presidente
se l’economia USA è perdente
si preferisce distrar l’attenzione
con la minaccia di distruzione
che improbabili nemici lontani
tramano contro gli americani,
ma si tratta di una menzogna
che va svelata e messa alla gogna!

Il culto del denaro ha questa qualità
che chi è meno degno di più si arricchirà:
che sia un camorrista
o il capo di uno stato
la logica è la stessa
e si chiama mercato.
Per il libero mercato
tutto va privatizzato.

L’acqua da sempre è un bene di tutti
la privatizzano dei farabutti:
l’ultimo grande ritrovato
è metter l’acqua sul mercato:
solo chi paga potrà lavarsi,
chi non ha soldi per dissetarsi
dovrà morire senza problema
per chi ha inventato questo sistema.

Ad ogni uomo vogliam ricordare
che ha una coscienza da coltivare:
è molto meglio che stare a studiare
nuovi sistemi per ammazzare
chi non si piega a farsi sfruttare
metter la testa a elaborare
tanti pensieri molto più belli
che tutti gli uomini faccian fratelli.

Da Porto Alegre è cominciato
il movimento contro il mercato:
un altro mondo vogliamo fare
senza il denaro a comandare,
senza più zombi avidi e tristi
né sfruttatori di poveri cristi:
di sfruttatori facciamo senza
e continuiamo la RESISTENZA!

È questa la pretesa del nostro carnevale:
far le maschere parlare per ridire ciò che vale
e mettere in burletta
chi ride alla tivvù
e con una barzelletta
prende in giro l’italietta.

Chi beve la tivvù
la sua testa non ha più:
nella testa ha le ragioni
che ci mettono i padroni:
se vuol esser liberato
il cervello va sbloccato:
una spinta gli abbiam dato,
ora va rifocillato
con le notizie delle persone
che non ci sono in televisione,
ma sono quelli che hanno memoria
e che del mondo fanno la storia,
quelli che muoiono sotto le bombe,
non han diritto nemmeno alle tombe,
quelli che mai qui sulla terra
decideranno di fare la guerra!