indietro

Le bombe di Milano

A Milano il 12 dicembre 1969, verso le quattro di pomeriggio scoppiò una bomba nella banca dell'Agricoltura di Piazza Fontana e un'altra bomba la trovarono in un'altra banca, a Piazza Esedra. Morirono 16 persone e tutti in Italia furono molto impressionati. La polizia non voleva far vedere di non saper trovare i delinquenti e il giorno dopo subito fece sapere a tutti che li aveva presi. Dissero che li stavano interrogando per farli confessare e i giornali fascisti cominciarono a scrivere fesserie contro i due arrestati. Ma dopo qualche giorno si seppe che uno dei due arrestati si era "suicidato" buttandosi dalla finestra del quarto piano della Questura di Milano.
Poi si seppe che non era vero che quell'uomo si era suicidato: era stato buttato dalla finestra dai poliziotti. Questo però si seppe solo dopo molto tempo, quando un giudice onesto si mise a cercare la verità, perché la vedova di quello che era morto sapeva che il marito non poteva essersi ammazzato e, aiutata da molti compagni, fece riaprire il processo che le autorità avevano già chiuso.
L'altro uomo che aveva preso la polizia, dopo due anni sta ancora in galera perché così vogliono la polizia e il governo. Questo è stato il più brutto colpo che i fascisti hanno dato alla società dalla fine della guerra ad oggi, nonostante le leggi contro il fascismo.
Difatti si capì che quelle bombe le avevano messe i fascisti di "Ordine Nuovo" perché volevano che il governo fosse fatto dai fascisti.
Perciò mettevano le bombe qua e là in Italia e poi davano la colpa a quelli dei gruppi di sinistra per poter dire che quelli di sinistra volevano menare le mani e dire che loro, invece, volevano l'ordine.
Ma l'ordine che loro volevano era lo sfruttamento dei lavoratori fatto dai padroni senza nessun controllo. Perciò essi, quando nell'autunno del 1969 gli operai fecero gli scioperi per i contratti, volevano spezzare l'unità degli operai perché avevano paura di perdere i loro fetentissimi soldi che avevano rubato. Questi delinquenti se ne fregano degli altri e sono capaci di ammazzare pure molte persone per farsi gli interessi loro, specialmente se sanno che il governo li protegge e ci sono dei milioni a loro disposizione.
I padroni sfruttano gli operai e vorrebbero che le leggi dessero ragione a loro e li facessero arricchire ancora di più.
Quando gli operai si metteno insieme per difendersi e far valere i loro diritti, i padroni pagano i fascisti per picchiare gli operai.
Fanno così perché sono egoisti e vogliono avere sempre più soldi, anche a costo di ammazzare qualcuno, però poi agli altri fanno vedere di essere buoni e di volere bene agli operai. Ma solo i fessi credono a loro: chi ragiona sa che sono solo degli assassini.
E i democristiani?... Essi stavano al potere da più di venti anni e adesso controllavano la televisione e i giornali e così diffondevano tutte le bugie che facevano comodo a loro. Così questi delinquenti sfruttano il potere per aiutare i fascisti e poi dicono che sono contro i fascisti. Ma il popolo ha capito che non si deve più fidare di "rappresentanti": si deve governare da solo, solo così ci sarà finalmente giustizia. Tutti questi fatti schifosi i fascisti li hanno messi in mezzo proprio prima delle elezioni politiche del 1972, anticipate apposta, perché, da fessi, credono che gli operai si mettano paura di loro. Ma, visto che tutti questi assassinii non avevano fatto paura a nessuno, i fascisti hanno creduto che non avevano ancora ammazzato abbastanza gente e perciò hanno ammazzato anche
Giangiacomo Feltrinelli, a marzo, facendo finta che si fosse ucciso mentre metteva una bomba come quella che avevano messo loro.
Fra un mese gli italiani andranno a votare e si ricorderanno che molti che vorrebbero diventare deputati o lo sono già sono solo degli assassini e dovranno scegliere se mandarli a farsi fottere o diventare loro complici.
Dalla coscienza del popolo si vede la sua civiltà.


Scuola 128, 28 marzo-4 aprile 1972.