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Scampia, sfila il carro dei rifiuti

Domenica diversa. Nell'area nord è grande festa per un giorno in attesa del martedì grasso

«È una tradizione isolata in mezzo al deserto». Gli abitanti del quartiere esultano: «Almeno un momento di svago». Non mancano i cori e gli slogan contro «una società ormai sempre più "spiona"».



Roma - Cronaca di Napoli - Lunedì 19 febbraio 2007, p. 4.

Il suono dei tamburi riecheggia tra le palazzine popolari, copre il vociare degli ambulanti, si confonde con il rombo dei motorini. I carri allegorici, i bambini in maschera, i cartelli dalle scritte satiriche, portano colore nelle strade grigie di periferia. Carnevale 2007. Una domenica diversa per Scampia, come accade da venticinque anni, da quando il Gridas (Gruppo Risveglio dal Sonno) insieme con le associazioni, le ludoteche e le scuole del territorio organizza un singolare corteo. Dal rione Monte Rosa fino al campo di via Pratt, quello costruito e mai inaugurato, passando davanti alla chiesa della Resurrezione e ai mostri dell'edilizia pubblica.
«È una tradizione per l'intero quartiere dove c'è davvero pochissimo per i ragazzi», spiega Martina Pignataro, anima del Gridas. Nel laboratorio creato dall'indimenticato Felice Pignataro, artista apprezzato anche all'estero, hanno costruito le maschere, tutte realizzate con materiale riciclato.

Dalla fucina del genio dei murales sono usciti pure i monumenti di cartapesta: "San Ghetto martire", protettore delle periferie degradate dove la gente continua a chiedere cultura, dignità, giustizia e lavoro, come si legge sui manifesti affissi sull'opera.
Sfilano i bambini nomadi, assistiti dall'associazione "Chi rom e...Chi no", il movimento No Tavm il popolo pacifista, gli scout, il padre gesuita Domenico Pizzuti, il locale circolo di Legambiente. Vittorio Passeggio, leades del comitato Vele, parla di un «Carnevale alternativo alla degenerazione delle coscienze, che insiste sulle tematiche sociali più scottanti». Ed ecco, allora, il tema dell'iniziativa: "Filo diretto, ovvero chi controlla chi?". Un'allusione all'affaire intercettazioni telefoniche, al Grande Fratello, ad una società sempre più spiona. Nel lungo serpentone s'intravede non a caso una cabina telefonica all'inglese su cui è impressa la scritta Scaramella. Poi la "macchina della monnezza". Un cassonetto dalla doppia faccia: da una parte i cumuli di rifiuti, emergenza tipicamente campana, dall'altra la raccolta differenziata, la strategia, dunque per un ambiente finalmente sano. Gemellaggio tra il Carnevale scampiese e quello del quartiere Prenestino di Roma grazie alla presenza dei gruppi Titubanda e Malamurga accompagnati dai ragazzi del Csoa ex Snia Viscosa di Roma. In conclusione falò con le maschere raffiguranti simboli negativi fuori allo stadio dello "scandalo". In attesa dello stadio per gli Europei.

Luca Saulino


Scampia, sfila il carro dei rifiuti