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Le quattro parole più belle e libere

La via Libera, marzo 2009


Impegno, memoria, etica, bellezza.
Quattro parole grandi, da rispettare e da praticare, come diritto e come dovere.
Quattro verità necessarie l'una all'altra perché possiamo vivere davvero tutti liberi. Perché dobbiamo: l'impegno del cittadino, di ciascuno di noi, inderogabilmente, a custodire memoria di ieri, guadagnare etica oggi e ricevere bellezza domani, e viceversa. Per il teologo tedesco Bonhoeffer, protagonista della resistenza al Nazismo, la mancanza di memoria era il segno distintivo di quegli anni bui. Temiamo stia accadendo la stessa cosa: in forme e proporzioni diverse, c'è una volontà strisciante e pervasiva di occultare. L'oblio colpevole ed illiberale che lo Stato italiano ha nei confronti dei morti ammazzati per mafia e dei loro familiari ne è un esempio clamoroso; per il quale oggi più che mai abbiamo bisogno di imporci il ricordo di chi ha dato la vita in nome di un'idea di Stato e di Giustizia, affinché noi potessimo vivere in un mondo migliore, che, come spesso ci rammenta don Tonino Palmese, è possibile. 
È un nostro impegno. Così come la tensione all'etica e alla bellezza: il tema di quest'anno cui aderiamo in particolar modo, eseguendo sul palco una canzone dedicata a Felice Pignataro, artista che ha dato colore e dignità al nostro quartiere Scampia e che sosteneva: "Per far nascer la coscienza / coloriamo il nostro mondo / un ambiente più giocondo / il riscatto aiuterà...".
Bellezza, etica, memoria, impegno: ripetiamocelo felicemente, come il ritornello di una canzone; rispettiamolo concretamente, perché le parole sono importanti, ma da sole non bastano.

gli 'A67

Le quattro parole più belle e libere