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Perché questo libro

"Non si accende una lampada per nasconderla poi in un armadio...Quello che vi viene sussurrato in un orecchio gridatelo sui tetti..."
Ci sono tesori nascosti che vanno fatti conoscere affinché tutti ne traggano vantaggio.
Ci sono azioni efficaci sconosciute a chi non è stato presente al loro realizzarsi e perciò private di gran parte della loro efficacia.
Ci sono produzioni culturali che possono essere di stimolo a tanti altri, ma se restano nascoste non producono effetto.
La ricchezza di potere comunicativo e l'entusiasmo della scoperta nella creazione artistica è tanto più efficace quanto più è realizzata con pochi e stringati elementi, potenziando al massimo l'espressività di cose, oggetti a cui si restituisce la pregnanza espressiva che in genere hanno perduto per la consuetudine, per la familiarità quotidiana del loro uso.
La poesia restituisce ed enfatizza la pregnanza delle parole altrimenti consunte dall'uso.
La pittura enfatizza le forme, la linea, il colore, il gesto. Il teatro enfatizza la vita.
Le maschere enfatizzano l'identità.
In tanti anni di faticoso lavoro culturale, fra le altre cose abbiamo dato vita, anno per anno, alla realizzazione di un carnevale di quartiere, a Scampìa, alla periferia nord di Napoli, tristemente famosa per la criminalità diffusa, per i disagi che subisce chi ci vive, cose, d'altra parte, comuni a tutte le periferie.
Poiché ci è sembrato che il lavoro realizzato con i carnevali non dovesse restare nascosto, o conosciuto solo da pochi e invece potesse essere di stimolo ad altri a fare altrettanto, abbiamo deciso di raccogliere il tutto in un libro fornendo loro un adeguato manuale operativo, oltre che
le immagini dei prodotti finiti.
Non è che un libro sia più visibile di un effimero carnevale per le strade: si rivolge a chi può leggerlo, ma prolunga nel tempo il discorso e può arrivare a distanze maggiori e coinvolgere persone lontane.
Cinque anni fa abbiamo pubblicato un libro sui nostri murales: a parecchi è piaciuto e molti l'hanno perfino acquistato. Perciò speriamo che anche questo libro incontri il favore di cui ha goduto il primo e soprattutto che possa essere utile a qualcuno.
Alcuni insegnanti con cui abbiamo realizzato corsi-laboratori sulle tecniche espressive ci hanno chiesto di fornire loro un testo che aiutasse a non dimenticare, e questo ci ha incoraggiati.
Se le creazioni realizzate con i ragazzi delle scuole diventano materia di un libro, serviranno ad esorcizzare l'estraneità dei libri dalla loro realtà quotidiana, riconciliando i ragazzi con la lettura, così come l'urgenza di raccontare l'esperienza fatta li ha riconciliati con la scrittura.
L'indifferenza delle autorità e delle istituzioni al nostro lavoro e il rifiuto di vari editori napoletani cui avevamo proposto di pubblicare il libro ci hanno determinati di più a volerlo realizzare e, grazie alla generosità di qualcuno che ci ha aiutati economicamente, eccoci qua.

Ci sono libri più seri del nostro sul carnevale, le sue origini, le tradizioni popolari, ecc., anche se sembrerebbe un controsenso parlare di serietà a proposito del carnevale. Noi vogliamo proporre un carnevale con un particolare significato: ipotizziamo un cambiamento della società attraverso le maschere e i simboli. Simboli buoni e simboli cattivi che si combattano per strada e che stimolino a pensare, a prendere coscienza, continuando, nella festa, la lotta politica di ogni giorno: di quelli senza potere contro chi usa il potere per opprimere, invece di mettersi al servizio del popolo.
Carnevale è per noi restituire alla cultura popolare, al folklore, il diritto di esistere e di testimoniare la sua vitalità.
In questa linea, anziché fare lavori di scavo nella tradizione, inventiamo nuove maschere, nuove strutture, significanti e comprensibili, per fondare una nuova tradizione, una riappropriazione di una festa popolare da parte del popolo.
Ma, poiché nel mondo attuale pare che lo sport preferito sia quello di cambiare faccia e mutare identità con grande disinvoltura, e, d'altra parte, favorita anche dalla televisione, progredisce sempre di più l'omologazione di tutto e di tutti, vogliamo lanciare un grido a favore della diversità, della possibilità di individuare percorsi diversi, anche nell'uso delle maschere e delle infinite
possibilità che il carnevale offre, di dire la verità e ristabilire che cosa è giusto e che cosa invece non lo è.
Pare che nel mondo attuale bisogna vestirsi da pagliacci per poter dire la verità, visto che la menzogna tiene banco un po' dovunque.
E' quello che facevano i giullari e anche noi facciamo, rinfrescandone la tradizione.
Si può discutere se il carnevale sia prefigurazione di un mondo diverso o semplice evasione temporanea per non turbare, anzi rafforzare, passata la festa, l'ordine costituito: sta a noi scegliere e decidere.
Noi riteniamo che si possa approfittare della festa per dire ciò che ci sta a cuore: che un mondo nuovo possa fondarsi anche sperimentando, anno dopo anno, la demolizione simbolica dei nostri nemici l'esemplificazione di una società più giusta, costruita attraverso simboli, maschere e strutture e portata in giro per mostrarsi a tutti.
Restituiamo a tutti il coraggio e la gioia di vivere, per stimolarli a lavorare insieme, a rifondare la società su nuove basi: non più sull'accumulazione del denaro, ma sulla condivisione, non più sulla sopraffazione, ma sulla fratellanza, non più sulla diffidenza, ma sulla solidarietà.
Così anche questo libro potrà essere un piccolo mattone dell'edificio da costruire: un mondo giusto dove finalmente a tutti venga riconosciuta una eguale dignità e ciascuno possa dare il contributo che le sue capacità permettono e di ognuno vengano soddisfatti i bisogni.

Perché questo libro